CongoCooperazione Internazionale

La situazione

La storia recente della Repubblica Democratica del Congo è drammatica: quasi vent’anni di guerra, 16 milioni di civili coinvolti, 4 milioni di morti di cui 750 mila sono bambini, 56 milioni di persone ridotte allo stremo. È quella che molti hanno definito la “guerra mondiale africana”. Saccheggi, attacchi e distruzione hanno spinto molte persone a spostarsi verso le città più grandi, ma la maggior parte delle popolazioni vive in grande povertà, stato di malnutrizione e analfabetismo nelle campagne.

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Secondo il rapporto 2013 UNDP (United Nations Development Programme) la Repubblica Democratica del Congo RDC occupa l’ultima posizione mondiale nella graduatoria sullo sviluppo umano: circa la metà della popolazione vive nella povertà più estrema con meno di un dollaro al giorno; si registra uno dei tassi di mortalità infantile più alti al mondo e tra chi sopravvive molti sono malnutriti o sotto alimentati anche a causa della scarsità e spesso della lontananza dei punti di accesso all’acqua potabile.

immagine per Mappa Congo

I nostri progetti

Dall’anno 2007 ACS ha promosso, a fianco di Caritas Italiana (e altre Caritas diocesane), il reinserimento sociale e scolastico degli ex bambini soldato e il miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie e alimentari attraverso progetti di sviluppo rurale e di formazione tecnica di personale locale per la costruzione di pozzi artesiani e orti comunitari.

Ecobulenga

Tra cambiamenti climatici e sviluppo rurale sostenibile Il progetto si è svolto in Sud Kivu, nella penisola di BuziBulenga (2013 – 2015). Lo scenario di partenza vedeva una popolazione di circa 30.000 abitanti, la la cui maggioranza soffriva gravemente di fame. Ben il 50% della popolazione, infatti, non riusciva a garantirsi più di un pasto al giorno.

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Come se non bastasse, l’intera regione del Sud Kivu subiva le conseguenze dell’instabilità politica: la penisola era stata fortemente colpita dai conflitti che avevano rallentato il processo di sviluppo e aumentato la pressione demografica sul territorio per il notevole arrivo di sfollati dalle zone circostanti. Il terreno risentiva dunque di un’erosione importante, dovuta al disboscamento eccessivo per la produzione di legna da ardere e alla morfologia stessa del territorio caratterizzata da un’elevata pendenza. La fertilità del suolo si era ridotta drasticamente e i recenti cambiamenti climatici (piogge più forti e concentrate) ponevano ulteriori ostacoli alla popolazione, alla produzione agricola e alla gestione del territorio. A tutto ciò si accompagnava una vulnerabilità crescente che affliggeva le sorgenti d’acqua incapaci di soddisfare un crescente fabbisogno idrico.

Con il nostro progetto abbiamo favorito l’adattamento dell’agricoltura familiare ai cambiamenti climatici e abbiamo migliorato le condizioni di vita delle comunità rurali.

Ciò si è reso possibile grazie all’adeguamento delle tecniche agricole tradizionali ad una modalità più sostenibile che nel tempo ha favorito la fertilità del suolo. Nella fattispecie si è ovviato all’elevata pendenza ricavando terrazzamenti e canali in grado di limitare l’erosione dell’acqua. Si è inoltre insistito sulla formazione della comunità locale affinché imparasse a gestire le pratiche anti-erosione.

Per garantire un’adeguata disponibilità idrica, abbiamo riabilitato la sorgente di Kashoko e quella di Changwe, risitemato 2 bacini idrici e realizzato un acquedotto.

Infine, si è proceduto con il rinnovo di piante di caffè e alberi da frutto, con l’introduzione di leguminose ad alto fusto e con l’inserimento di una protezione di 50Ha.

Nord Kivu E Maniema

Sviluppo sociale e solidale in aree rurali Il progetto, attivo dal 2008, mira ad espandere migliorare le attività rurali in particolare a favore delle famiglie sfollate e ora rientranti nei luoghi di origine. I ricavi sono stati reinvestiti a beneficio delle comunità locali attraverso la realizzazione di servizi pubblici – scuole, fonti d’acqua, riabilitazione di strade e ponti, centri sanitari – e l’avvio di nuove attività economiche a valenza sociale.

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Risultati raggiunti. Nel 2010 abbiamo avviato il progetto della filiera palma da olio a Katako e Kibombo (Maniema). La produzione è destinata al consumo locale e regionale, sia come olio alimentare sia come sapone.

Nel 2013 in collaborazione con la FAO sono stati formati i rappresentanti di 28 organizzazioni contadine di base per l’uso, la gestione e la manutenzione di semplici macchinari per la trasformazione di riso, manioca e mais.

Acqua Per Kindu

In Repubblica Democratica del Congo il 55% della popolazione non ha accesso all’acqua potabile. Questa percentuale è ancora maggiore nelle zone rurali come Kindu e tutto il Maniema. Scopo del progetto: il miglioramento delle condizioni sanitarie e alimentari e la facilitazione dell’accesso all’acqua potabile nei villaggi. Ad oggi sono stati scavati 27 pozzi artesiani, profondi circa 15 metri, sono state messe in sicurezza 4 sorgenti e sono stati creati 9 orti comunitari.

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Il numero di persone che ha migliorato la propria qualità di vita grazie a questi interventi è superiore alle 250.000.

La gestione e la manutenzione dei pozzi sono affidati alle comunità, tramite un comitato di gestione appositamente formato. I prodotti degli orti e invece sono destinati alle persone all’alimentazione delle persone ricoverate nei Centri di Salute.

In tutti i villaggi sono stati inoltre realizzati corsi di formazione rivolti principalmente alle donne, sul corretto uso dell’acqua e sull’alimentazione, in particolare dei bambini.

I Bambini Soldato Tornano A Casa

Il progetto, realizzato tra il 2008 e il 2012, mirava al reinserimento sociale e scolastico degli ex bambini soldato e alla formazione degli educatori. I bisogni di ogni singolo bambino sono specifici, per cui è necessario ricercare per ognuno una soluzione personalizzata e così si è fatto: la formazione continua ha costituito una rara opportunità per gli insegnanti, fornendo loro un riferimento su temi quali l’identificazione dello stress, la risoluzione dei conflitti psicosociali, il ruolo dei minori in famiglia, nella scuola e nella società e altri temi sensibili.

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Risultati raggiunti. I bambini hanno sviluppato un rapporto di fiducia con gli educatori e parallelamente è cresciuta in loro la speranza di uscire dalla propria condizione di paura – colpa – giudizio sociale.

Dal 2003 al 2009 a Kindu sono stati coinvolti 1300 bambini e bambine; a Goma invece il programma è ancora in corso e coinvolge circa 600 bambini e bambine all’anno.

Charité Maternelle

Un ospedale di riferimento per la città di Goma e per tutta la provincia. Il progetto ha ottenuto la fornitura di apparecchiature elettromedicali usate – nel rispetto rigoroso delle “Linee Guida sulla Donazione di Tecnologie Biomediche ai Paesi in Via di Sviluppo”  – presso l’ospedale Charité Maternelle di Goma (CMG), la capitale del Nord-Kivu e città più importante di tutto l’est della Repubblica Democratica del Congo.

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Per il loro utilizzo sono stati formati medici e infermieri, e tecnici biomedici locali preposti alla loro manutenzione. Tutto ciò si inserisce nell’obiettivo di garantire un minimo livello assistenziale in una zona in cui Il livello qualitativo e quantitativo dell’accesso alle cure è drammaticamente insufficiente.

ACS è presente sul territorio da oltre dieci anni, con progetti di sviluppo socio-economico a favore della popolazione contadina; l’obiettivo del progetto Charité Maternelle è fornire un migliore servizio medico alla zona rurale della provincia, allargando le attività di formazione anche al personale degli ospedali rurali e dei centri di salute più lontani dal centro.

Il progetto è stato realizzato in collaborazione con Caritas Développement Goma, con il prezioso aiuto delle associazioni Elio’s Onlus e Biom.A.I.D. e con il cofinanziamento della locale sede di Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo.