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In questo periodo la stagione della raccolta delle olive in Palestina dovrebbe essere nel pieno del suo svolgimento, ma i contadini palestinesi si trovano ad affrontare ancora una volta una realtà fatta di aggressioni sistematiche, danneggiamenti e restrizioni all’accesso ai terreni.
Nella prima settimana dall’avvio ufficiale della stagione, dal 15 al 21 ottobre 2025, coloni e militari israeliani si sono resi responsabili di episodi sempre più intensi e ricorrenti a danno della popolazione civile palestinese, che hanno interessato tutta la regione della Cisgiordania occupata, dopo che numerosi altri attacchi erano stati registrati contro i contadini che avevano provato ad anticipare la raccolta nel tentativo di sfuggire alle violenze. Particolarmente gravi sono gli episodi documentati nella zona di Hebron e Nablus, dove la violenza dei coloni armati e dell’esercito ha raggiunto livelli fuori controllo, con attacchi mirati anche contro donne e bambini, mentre continuano le espulsioni sistematiche, le demolizioni e i tentativi di intimidazione volti a costringere i palestinesi ad abbandonare le proprie terre.
Il presente rapporto è il risultato delle attività di monitoraggio e documentazione condotte sul campo dai partner palestinesi della campagna “Olivi – Cultura di Pace”: Arab Agronomists Association (AAA), Palestinian Agricultural Relief Committee (PARC), Palestinian Farmers’ Union (PFU) e Arab Center for Agricultural Development (ACAD), in collaborazione con le comunità rurali e con il supporto di media, istituzioni e organizzazioni locali, nell’ambito della campagna “Olivi – Cultura di Pace”.
