Gli eventi ci costringono ad approdare a Cipro. Fatichiamo a divincolarci dai gangli burocratici, ma è essenziale sbarcare le persone che abbiamo raccolto dalle altre imbarcazioni nei giorni precedenti.
Le autorità locali—articolate in diversi settori, immigrazione, dogana, polizia, portuale…—marcano stretto, impedendoci ogni movimento.
Ci stiamo dando da fare per uscirne il prima possibile con l’aiuto del legal team e dei consolati.
Quindi niente allarme. Almeno per ora.
Gli occhi restano puntati sul genocidio in corso a Gaza e sul popolo palestinese vessato dall’occupazione e massacrato dai sionisti.
Per la libertà di movimento, per un Mediterraneo che unisce le popolazioni, finalmente libero dai coloni.
Avanti!
